Operazioni di salvataggio delle banche messe in atto dai governi

BIS Quarterly Review  | 
15 dicembre 2008

(pagine 11-12 del Quadro generale degli sviluppi, Rassegna trimestrale BRI, dicembre 2008)

Le iniziative statali volte a rafforzare i bilanci bancari sono passate dalla risoluzione di casi individuali a un approccio più sistemico. Fino a settembre i governi hanno effettuato iniezioni di capitali a favore di singole istituzioni per evitarne il fallimento e agevolare le operazioni di fusione. Questa strategia si fondava essenzialmente sul presupposto che un'importante azione di sostegno sotto forma di fornitura di liquidità da parte delle banche centrali avrebbe prima o poi stimolato le banche a riprendere l'attività di prestito interbancario. Poiché quest'approccio non è riuscito a impedire la rapida erosione del clima di fiducia del mercato, verso la fine di settembre e agli inizi di ottobre i governi di quasi tutte le economie avanzate hanno annunciato iniziative di più ampio respiro volte a stabilizzare i sistemi bancari.

Gli interventi governativi hanno affrontato la crisi di fiducia su due fronti: da un lato, si è voluto assicurare che le banche avessero accesso al finanziamento tramite la fornitura di garanzie statali esplicite sui depositi al dettaglio e altre passività bancarie; dall'altro, è stata ridotta la leva finanziaria delle banche mediante l'acquisto di attività in sofferenza o l'iniezione di capitali (cfr. la tabella).

L'annuncio dei programmi in questione ha dato un segnale forte, abbassando gli spread sui CDS riferiti agli istituti bancari e stabilizzando le condizioni sui mercati di finanziamento. Tuttavia, i programmi stanno subendo modifiche in funzione dell'evoluzione della crisi e in molti casi devono ancora essere definiti in dettaglio. Di conseguenza, l'impatto dei provvedimenti pubblici sulla concorrenza e sugli incentivi del settore finanziario rimane incerto, e resta da vedere se le misure adottate saranno sufficienti per rilanciare l'intermediazione finanziaria all'interno dell'economia nel suo complesso.

Elementi dei programmi annunciati dai governi in settembre e ottobre

Estensione dell'assicurazione dei depositi al dettaglio - La garanzia dei depositi bancari è stata ampiamente utilizzata per assicurare la continuità di accesso alla raccolta tramite depositi. Gli schemi di garanzia adottati variavano notevolmente da un paese all'altro in termini di importo, coprendo in alcuni casi l'insieme dei depositi.

Garanzia delle passività all'ingrosso - Per far fronte al prosciugarsi del mercato dei finanziamenti all'ingrosso numerosi governi hanno annunciato l'estensione di garanzie statali sull'indebitamento all'ingrosso delle banche. Anche in questo caso si sono riscontrate considerevoli differenze fra un paese e l'altro quanto alla gamma di passività coperte e alla struttura delle commissioni, che variavano da somme forfettarie a commissioni rapportate agli spread sui CDS delle banche.

Iniezione di capitali - L'iniezione diretta di capitali ha rappresentato il principale meccanismo utilizzato per sostenere direttamente i bilanci bancari. Ancora una volta, le differenze tra paesi in termini di strumenti e condizioni applicate sono state notevoli. Ad esempio, i dividendi corrisposti sulle azioni privilegiate acquisite dai governi spaziano dal 5 al 12,5%. Inoltre, alcuni paesi hanno imposto restrizioni ai compensi dei dirigenti e/o alla distribuzione di dividendi agli azionisti ordinari.

Acquisto di attività - Sebbene la rimozione delle attività in sofferenza dai bilanci bancari sia prevista da diversi programmi, essa non è stata ancora utilizzata su vasta scala. Uno dei problemi che si pone è quello della determinazione del prezzo di acquisto delle attività da parte del governo. Per fornire un sostegno forte potrebbe essere necessario effettuare l'acquisto a un prezzo prossimo alla pari, un intervento potenzialmente equiparabile nei fatti a una ricapitalizzazione occulta. Inoltre, al fine di esercitare un impatto rilevante e immediato sul clima di fiducia del mercato, la gamma di attività acquistabili potrebbe dover coprire la totalità degli strumenti creditizi dissestati, il che richiederebbe l'allestimento di programmi di vasta portata.

Effetti collaterali degli interventi governativi

Impatto sui mercati creditizi più in generale - Le garanzie statali incidono sul prezzo relativo del credito. L'ampliamento della gamma di passività garantite dal governo può, ceteris paribus, accrescere il costo relativo dell'indebitamento tramite strumenti succedanei del debito bancario. L'incremento degli spread sul debito delle agenzie federali di emanazione governativa agli inizi di ottobre potrebbe ad esempio ricondursi a quest'effetto. Inoltre, la concomitanza di diversi interventi governativi potrebbe rendere più difficoltoso valutare e prezzare il rischio di credito insito nelle passività bancarie di vario tipo. Tramite l'iniezione di capitali i governi assumono in genere posizioni subordinate all'interno della struttura patrimoniale delle banche. Ciò potrebbe essere interpretato alla stregua di una garanzia statale implicita sull'insieme delle passività in essere. Sebbene nel breve periodo i vantaggi in termini di stabilizzazione derivanti dalle garanzie governative dovrebbero superare i costi associati a tali distorsioni di mercato, a medio termine risulta importante disporre di una chiara strategia di uscita per limitare gli effetti avversi sui mercati creditizi.

Problematiche internazionali - Benché i piani di salvataggio siano ispirati a principi comuni, sussistono differenze considerevoli a livello nazionale quanto alla loro impostazione concreta e realizzazione pratica. Le disparità in termini di ambito di applicazione e prezzo degli schemi di garanzia statale per il debito di nuova emissione possono svantaggiare le banche di talune giurisdizioni nei mercati del finanziamento all'ingrosso, poiché i costi di raccolta diventeranno funzione della struttura specifica delle commissioni applicate e della solvibilità del paese garante. Nel caso più estremo, il rischio sovrano potrebbe essere impiegato come proxy del rischio di credito del debito bancario. Un'altra problematica riguarda i depositi al dettaglio collocati presso banche di proprietà estera, dal momento che in molti casi non vi è chiarezza sul trattamento che sarebbe riservato ai depositanti esteri nell'eventualità di un fallimento. La scelta degli strumenti e dei termini con cui effettuare iniezioni di capitali può altresì incidere sulle posizioni competitive nei mercati internazionali. Al riguardo, rilevano ad esempio il diverso costo effettivo del capitale fornito dalle autorità pubbliche, nonché i termini delle immissioni di capitale, e le relative condizioni, che possono influenzare l'accesso al capitale di private equity.