Aspetti salienti delle statistiche internazionali BRI

BIS Quarterly Review  | 
10 dicembre 2012

Nel secondo trimestre 2012 le attività transfrontaliere delle banche dichiaranti alla BRI hanno segnato una flessione del 2%, la seconda più ingente dagli inizi del 2009. Gli impieghi verso soggetti non bancari sono rimasti relativamente stabili, mentre quelli verso le banche nelle economie avanzate e nei centri finanziari offshore si sono decisamente contratti (-3%). La flessione del credito interbancario è stata trainata dalla riduzione delle posizioni intragruppo (-5%). Le consistenze di attività transfrontaliere verso i prenditori delle economie emergenti hanno segnato variazioni minime.

Il vuoto lasciato dalle banche di area dell'euro e Svizzera nel credito alle economie emergenti dell'Asia-Pacifico è stato in ampia misura colmato dalle banche di questa regione. Si stima che il contributo intraregionale al totale del credito internazionale verso le economie emergenti dell'Asia-Pacifico sia passato dal 22% di qualche anno fa al 36% del trimestre in rassegna.

I mercati dei derivati OTC hanno continuato a contrarsi. I valori nozionali di tutti i contratti in essere si sono ridotti per il secondo semestre consecutivo, portandosi a fine giugno 2012 a $639 trilioni. Tale andamento è ascrivibile soprattutto ai minori volumi di derivati su tassi di interesse e di credit default swap, che hanno più che compensato l'aumento delle posizioni in contratti su cambi, azioni e materie prime.

I tassi di interesse di riferimento come il Libor e l'Euribor svolgono un ruolo chiave nei mercati finanziari. Almeno il 14% dei titoli di debito in essere è esplicitamente collegato a un tasso di questo tipo, di norma il Libor per i contratti in dollari USA e sterline, e l'Euribor per i contratti in euro. L'importanza dei tassi benchmark risulta ancora maggiore nel mercato dei prestiti sindacati, dove ben oltre la metà dei prestiti sottoscritti nei 12 mesi fino a ottobre 2012 risulta collegata a uno di questi tassi.