Relazione annuale BRI: Risanamento, ripresa, riforma: il difficile cammino da percorrere

Comunicato stampa  | 
29 giugno 2009

Nella 79a Relazione annuale pubblicata in data odierna, la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) guarda al difficile cammino da intraprendere per uscire dalla crisi, sottolineando la necessità di focalizzarsi chiaramente sul medio periodo e sulla sostenibilità nella formulazione delle risposte di politica macroeconomica e finanziaria.

La crisi ha avuto cause sia macroeconomiche sia microeconomiche: gli ampi squilibri internazionali, il lungo periodo di bassi tassi di interesse, la distorsione degli incentivi e la sottovalutazione del rischio. I mercati sono stati colpiti da disfunzioni, e la regolamentazione vigente non ha permesso di evitare l'accumulo eccessivo di leva finanziaria.

Nel settembre e ottobre 2008 la crisi finanziaria si è intensificata, costringendo le autorità monetarie, fiscali e di regolamentazione ad ampliare il campo di azione per ristabilire la solidità del sistema finanziario e a contrastare le minacce per l'economia reale. Le dimensioni e la portata delle misure adottate non hanno precedenti nella storia.

Ciononostante, i bilanci di molte istituzioni finanziarie non sono stati ancora risanati, e occorrono ulteriori interventi al riguardo. Un sistema finanziario solido è una condizione indispensabile per l'efficacia delle politiche espansive e per una crescita reale stabile di lungo periodo. "È essenziale che le autorità agiscano [per] risanare il sistema finanziario", rileva la Relazione annuale, e "devono perseverare finché quest'opera non sarà completata". Sarebbe inoltre opportuno che si opponessero al protezionismo - talvolta conseguenza involontaria del sostegno al settore finanziario nazionale - poiché esso frenerebbe la crescita e lo sviluppo.

Attuare l'opera di risanamento è un'impresa complessa e carica di rischi. Le politiche dovrebbero favorire l'ordinato aggiustamento, non ostacolarlo. Occorre trovare un giusto equilibrio tra stimolo a breve termine e strategie articolate di uscita atte a garantire la sostenibilità nel lungo periodo. Occorre lasciare che il settore finanziario si ridimensioni man mano che i mutuatari riducono il loro grado di indebitamento. Infine, occorre promuovere il passaggio della produzione da modelli di crescita trainata da esportazioni e indebitamento a modelli più bilanciati.

I governi e il settore privato dovranno lavorare insieme per forgiare un sistema finanziario più resistente. Al fine di affrontare le diffuse carenze messe in luce dalla crisi deve essere individuato e attenuato il rischio sistemico in tutte le sue forme, adottando una prospettiva macroprudenziale, un tema centrale nel lavoro della BRI da numerosi anni. Come rilevato da Guillermo Ortiz, Presidente del Consiglio di amministrazione della BRI, "è necessario un coordinamento a livello internazionale con il coinvolgimento di un ampio ventaglio di paesi. In particolare, un ruolo guida spetta agli organismi con competenze specifiche in materia, inclusi il Financial Stability Board e i comitati di emanazione degli standard".

Secondo la Relazione annuale BRI, occorre che la riforma si estenda a strumenti, mercati e intermediari affinché si possa dar vita a un sistema finanziario realmente robusto. In relazione agli strumenti, ciò significa predisporre un meccanismo che ne valuti la sicurezza, ne limiti la disponibilità e fornisca avvertimenti sulla loro idoneità e rischiosità. Per i mercati, significa incoraggiare l'attività di negoziazione e compensazione per il tramite di controparti centrali e borse organizzate. Quanto agli intermediari, significa applicare in modo esaustivo requisiti prudenziali perfezionati che incorporino una prospettiva sistemica. Occorre soprattutto che le autorità di regolamentazione e di vigilanza adottino un orientamento macroprudenziale. Dando pari rilevanza alla stabilità del sistema nel suo complesso e alla solidità dei singoli intermediari, ciò consentirebbe di ridurre la probabilità di inadempienze congiunte dovute a esposizioni comuni e, al contempo, la prociclicità insita nel sistema finanziario. Nel suo discorso di oggi Jaime Caruana, Direttore generale della BRI, ha sottolineato che "sono in corso vari progetti destinati a rendere operativo l'approccio macroprudenziale, sulla scia dei consensi che sta raccogliendo a livello internazionale. La BRI prende attivamente parte a tutte queste iniziative".

Ma una migliore regolamentazione non basta. Le politiche macroeconomiche possono e devono fornire il loro contributo nel promuovere la stabilità finanziaria. Per la politica monetaria, si tratta di considerare opportunamente i boom dei prezzi delle attività e del credito. Per la politica di bilancio, significa dare preminenza ai principi della disciplina a medio termine e della sostenibilità a lungo termine.

La 79a Relazione annuale è stata presentata all'Assemblea generale ordinaria della Banca tenutasi oggi a Basilea, Svizzera, sotto la presidenza di Guillermo Ortiz. A fine marzo 2009 la Banca presentava un totale di bilancio di DSP 255 miliardi (USD 381 miliardi), in calo di DSP 56 miliardi rispetto all'anno precedente. L'utile netto risultava diminuito del 18%, a DSP 446 milioni (USD 666 milioni). I depositi in valuta della clientela rappresentavano circa il 4% delle riserve valutarie mondiali.

Le 55 banche centrali azioniste riceveranno un dividendo unitario di DSP 265, invariato rispetto all'esercizio finanziario precedente.